mercoledì 19 ottobre 2011

Art. 177. Circolazione degli autoveicoli e dei motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio, di protezione civile (1) e delle autoambulanze

1. L'uso del dispositivo acustico supplementare di allarme e, qualora i veicoli ne siano muniti, anche del dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu e' consentito ai conducenti degli autoveicoli e motoveicoli adibiti a servizi di polizia o antincendio e di protezione civile come individuati dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti su proposta del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a quelli del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, nonche' degli organismi equivalenti, esistenti nella regione Valle d'Aosta e nelle province autonome di Trento e di Bolzano, a quelli delle autoambulanze e veicoli assimilati adibiti al trasporto di plasma ed organi, solo per l'espletamento di servizi urgenti di istituto. I predetti veicoli assimilati devono avere ottenuto il riconoscimento di idoneità al servizio da parte del Dipartimento per i trasporti terrestri. L'uso dei predetti dispositivi e' altesì consentito ai conducenti delle autoambulanze, dei mezzi di soccorso anche per il recupero degli animali o di vigilanza zoofila, nell'espletamento dei servizi urgenti di istituto, individuati con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Con il medesimo decreto sono disciplinate le condizioni alle quali il trasporto di un animale in gravi condizioni di salute può essere considerato in stato di necessità, anche se effettuato da privati, nonche' la documentazione che deve essere esibita, eventualmente successivamente all'atto di controllo da parte delle autorità di polizia stradale di cui all'articolo 12, comma 1. Agli incroci regolati, gli agenti del traffico provvederanno a concedere immediatamente la via libera ai veicoli suddetti. (2)
2. I conducenti dei veicoli di cui al comma 1, nell'espletamento di servizi urgenti di istituto, qualora usino congiuntamente il dispositivo acustico supplementare di allarme e quello di segnalazione visiva a luce lampeggiante blu, non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, le prescrizioni della segnaletica stradale e le norme di comportamento in genere, ad eccezione delle segnalazioni degli agenti del traffico e nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza.
3. Chiunque si trovi sulla strada percorsa dai veicoli di cui al comma 1, o sulle strade adiacenti in prossimità degli sbocchi sulla prima, appena udito il segnale acustico supplementare di allarme, ha l'obbligo di lasciare libero il passo e, se necessario, di fermarsi. È vietato seguire da presso tali veicoli avvantaggiandosi nella progressione di marcia.
4. Chiunque, al di fuori dei casi di cui al comma 1, fa uso dei dispositivi supplementari ivi indicati è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 78 a euro 311. (3)
5. Chiunque viola le disposizioni del comma 3 è soggetto alla sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 38 a euro 155. (3)
(1) Le parole: “, di protezione civile” sono state inserite dalla L. 30 dicembre 2008, n. 210. (2) Comma da ultimo modificato dalla Legge 29.07.2010 n° 120. (3) Questo comma è stato modificato dal Decreto Ministero Giustizia 29 dicembre 2006 e così da ultimo modificato dal Decreto Ministero Giustizia 17 dicembre 2008.


NUOVO CODICE DELLA STRADA
(Decreto Legislativo 30 aprile 1992 n. 285 - G.U. 18 maggio 1992, n. 114, S.O. Testo coordinato ed aggiornato con le successive modifiche ed integrazioni)

Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici in ambiente extraospedaliero

LEGGE 3 aprile 2001, n.120
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14-04-2001
Utilizzo dei defibrillatori semiautomatici
in ambiente extraospedaliero
Art. 1.
1. È consentito l’uso del defibrillatore
semiautomatico in sede extraospedaliera anche al
personale sanitario non medico, nonchè al personale non
sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica
nelle attività di rianimazione cardio-polmonare.
2. Le regioni e le province autonome disciplinano il
rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle
aziende ospedaliere dell’autorizzazione all’utilizzo
extraospedaliero dei defibrillatori da parte del
personale di cui al comma 1, nell’ambito del sistema di
emergenza 118 competente per territorio o, laddove non
ancora attivato, sotto la responsabilità dell’azienda
unità sanitaria locale o dell’azienda ospedaliera di
competenza, sulla base dei criteri indicati dalle linee
guida adottate dal Ministro della sanità, con proprio
decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge.
Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14-04-2001

lunedì 17 ottobre 2011

INFUSIONE ITRAOSSEA

L’infusione intraossea. 
Le recenti linee guida ERC 2010 riconsiderano tale via di accesso, da preferire alla somministrazione di farmaci per via endotracheale ed in tutti i casi in cui non sia possibile infondere farmaci e fluidi attraverso un incannulamento venoso tradizionale.
Tale via di somministrazione è nota da numerosi anni ed è da sempre considerata una tecnica “rescue”, sia nell’adulto che nel bambino, sia per eventi di natura medica che traumatica. 
Attraverso la via intraossea è possibile somministrare qualunque tipo di farmaco e fluido compresi sangue e plasma, ed è possibile eseguire prelievi ematici. L'unica restrizione è da attribuire alla somministrazione di soluzioni ipertoniche.
Rispetto agli accessi venosi tradizionali, la via intraossea ha il vantaggio di essere costituita da una fitta rete vascolare che non collabisce in corso di shock ipovolemico e questo costituisce un enorme vantaggio nei casi in cui la somministrazione di fluidi si renda necessaria ed urgente.
Le sedi di più frequente incannulamento sono:

Nel bambino:
Tibia prossimale e distale
Femore distale

Nell’adulto:

Tibia prossimale e distale               
Sterno                                            
Clavicola
Radio
Pelvi

La velocità di flusso è di 84 ml/min, ma si possono raggiungere i 153 ml/min con sacca a pressione.

I device per l'infusione intraossea:
I dispositivi per l'accesso intraosseo possono essere distinti in almeno tre categorie:
  • Manuali
  • Meccanici
  • Automatici

Qui di seguito viene descritta la procedura da adottare per l'inserimento dell'ago di Cook (dispositivo manuale).

Come individuare i punti d'inserzione:
1) Posizionamento nella tibia prossimale.
Si palpa la tuberosità tibiale prossimale ed il margine mediale della tibia.
Si individua il punto centrale della tuberosità e si inserisce l'ago 1-2 cm distalmente rispetto al punto centrale, nella parte larga e piatta dell'osso.
L'ago dovrà essere rivolto in direzione opposta rispetto al cavo articolare e alla cartilagine di accrescimento, e dovrà essere diretto in direzione distale ed allineato con l'asse longitudinale dell'osso.
2) Posizionamento nella tibia distale.
Si palpa la superficie mediale del malleolo o la superficie mediale della tibia distale.
L'ago andrà inserito sulla superficie mediale della tibia distale in corrispondenza della giuntura larga e piatta del corpo tibiale con il malleolo.
L'ago dovrà essere rivolto in direzione opposta rispetto al cavo articolare ed alla cartilagine di accrescimento e dovrà essere diretto in direzione prossimale ed allineato con l'asse longitudinale dell'osso.


Procedura d'inserimento:
Dopo aver individuato il punto corretto, disinfettare lo stesso con soluzione antisettica.
Se il paziente è cosciente è necessario eseguire una sedazione e praticare anestetico locale nel punto d'inserzione.
Afferrare il dispositivo con il dito pollice e medio collocando il dito indice sulla superficie cutanea, in prossimità del punto d'inserzione.
Esercitare una forte pressione verso il basso, facendo ruotare nel contempo l'ago in senso orario, fino a percepire un modesto calo di resistenza.
A questo punto si rimuove il mandrino a trocar dell'ago, stabilizzando la piastra della cannula dell'ago e facendo ruotare l'impugnatura in senso antiorario per disinserirla.
Si procede alla verifica del corretto posizionamento, effettuando con una siringa una modesta aspirazione.

Il posizionamento è corretto se:
Si aspira midollo osseo frammisto a sangue
Se dopo aver inettato 10-20 ml di soluzione fisiologica non si notano segni di stravaso cutaneo
Nuova aspiarazione di midollo osseo.....................................................


    http://www.emergenzasanitaria.net/miscellanea/l-infusione-intraossea.html

RIANIMAZIONE EXTRAOSPEDALIERA, NO A RESPIRAZIONE ARTIFICIALE

In caso di arresto cardiaco exstraospedaliero, la rianimazione cardiopolmonare (Cpr)- svolta da astanti su indicazioni telefoniche del centro d'emergenza - quando è eseguita solo con compressioni toraciche migliora le possibilità di sopravivenza rispetto al metodo standard che comprende la respirazione artificiale.
Lo sostengono Michael Hupfl, Harald F. Seling e Peter Nagele, del dipartimento di Anestesiologia,cure intensive e terapia del dolore dell'università medica di Vienna, autori di una revisione sitematica con metanalisi degli studi di confronto tra le due tecniche, pubblicati tra il 1985 e il 2010.
Sono stati considerati sia trial in cui i pazienti erano stati randomizzati a ricevere una delle due tecniche, sulla base delle instruzioni telefoniche, sia studi osservazionali di coorte di sola compressione toracica.
Dalla metanalisi primaria sui dati raggruppati di tre trial randomizzati è risultato che la rianimazione con sole compressioni toraciche è associata a una migliore possibilità di sopravvivenza rispetto alla tecnica standard ( 14% vs 12% ), con un incremento assoluto di vite salvate del 2,4%.
Anche se nessuno dei tre studi a raggiunto la significativa statistica, probabilmente per inadeguata potenza statistica, l'evidenza della superiorità delle sole compressioni toraciche è giudicata robusta dagli autori.
Nell'altra metanalisidi sette studi osservazionali non si sono invece rivelate differenze tra le due tecniche (8% vs 8%); si fa notare che, in questo caso, non si sono valutate Cpr assistite da esperti e che i soccorritori avevano deciso di rinunciare alla respirazione autonomamente.
Una compressione toracica e constante di alta qualità è molto importante per la perfusione coronarica e il successo della Cpr, sostengono i tre ricercatori, ed evitando la ventilazione si riduce il tempo di mancata pressione delle mani.
Pertanto le instruzioni ai soccorritori di un adulto in arresto cardiaco dovrebbero focalizzarsi solo sulle compressioni toraciche.


DA: IL NUOVO ANSTESISTA   Anno XXXII - Numero 4 - Aprile 2011